mercoledì 3 agosto 2011

L'approccio mediatico alla sindrome

Analizzeremo ora i vari report di emittenti americane ed europee




Documentario della tv svedese.
Siamo nel 2007, un uomo Nicholas O'Neill, dopo 5 mesi di trattamento con propecia
ne interrompe l'assunzione per l'insorgenza di problemi sessuali (disfunzione erettile).
Dopo 4 anni presenta ancora problemi.

Il Prof. Jan-Ake Gustafsson mostra riserve su farmaci assunti per periodi  indefiniti, poichè potrebbero avere effetti non previsti e visibili solo a lungo termine.

Si parla poi dei dati forniti dalla casa farmaceutica Merck, i quali negano risolutamente la persistenza di effetti collaterali dopo l'interruzione del farmaco

Pare evidente che la casa farmaceutica voglia mettersi al riparo da possibili class actions.
Il restare ostinatamente sulle proprie posizioni,  non impedisce al problema di diffondersi
ed attrarre l'attenzione di alcuni dottori, come ad esempio John Crisler, il quale denuncia,
in modo molto diretto i possibili rischi del farmaco


Il Dott. Crisler, in una conferenza, parla dei suoi pazienti, i quali hanno avuto la vita rovinata dall'uso della molecola. Essi sono diventati: "depressi, deboli, impotenti",  "mostrano sintomi dell' ipogonadismo nonostante
abbiano buoni livelli di testosterone".


Ma torniamo alla ricezione del problema da parte dei media




FOX 9 Report
La testimonianza di un ragazzo che, nonostante non avesse ancora sviluppato un'alopecia androgenetica
apprezzabile, pensò bene di prevenirla, dato che la sua famiglia era geneticamente predisposta.
Assumendo finasteride, dopo sole due settimane e mezza iniziò a sentirsi "strano"; apparvero  così i primi sides. Dopo tre anni dall'interruzione, questi continuano a persistere.

Seguono poi le citazioni degli studi del Prof. Irwig e le opinioni del Prof. Traish.
Viene poi ripresa la tesi della casa farmaceutica che insiste nell'affermare che non c'è
alcuna connessione tra l'uso di finasteride e l'insorgere di sides sessuali dopo l'interruzione.
"Se alcuni uomini riportano sides dopo l'interruzione del farmaco,
non significa che la causa sia propecia".
Per la compagnia Merck potrebbe trattarsi di patologie preesistenti o predisposizioni genetiche.



CBS Philadelphia. HealthWatch

Questo reportage ha un taglio estremamente drammatico.

Una madre distrutta dal dolore parla del suicidio di suo figlio, un ragazzo di soli 22 anni.
Randy, dopo aver assunto propecia, ha sviluppato pesanti sides (depressione e impotenza) che non sono diminuiti nonostante l'interruzione del farmaco.
La tragica conseguenza è stata la scomparsa prematura di questo ragazzo
Parla poi un utente del forum propeciahelp, opportunamente oscurato e con voce elettronicamente alterata:
"Sento come che i miei vent'anni mi siano stati portati via, e questo non è giusto".
Seguono poi i classici riferimenti ai recenti studi e alle class actions e la classica replica della casa farmaceutica.


CBS Chicago

La testimonianza di un giovane di 22 anni che sviluppò sides non appena iniziò ad assumere propecia.
"Sento come che il mio cervello e il mio pene non siano connessi"
Il resto del report è molto simile a quello della CBS Philadelphia, solo con un montaggio più snello e
meno drammatico.


Possiamo finalmente trarre le conclusioni su come il problema viene esposto e a quali conseguenze porterà questa iniziale presa di coscienza.

C'è ovviamente del sensazionalismo, la ricerca dello scoop, la drammatizzazione talvolta eccessiva come nel report sul suicidio del giovane ventenne.
Ciònonostante è proprio questo il mezzo per "scuotere le coscienze" delle persone troppo avvezze a credere
a tutto quello che un medico propone, senza interrogarsi minimamente su cosa si sta realmente assumendo.
In questo caso specifico però, lo sdegno deve rivolgersi maggiormente verso le case farmaceutiche che,
senza troppi scrupoli, ottengono approvazioni per commercializzare farmaci non sufficientemente testati.

Questa embrionale presa di coscienza servirà in primo luogo a stimolare la ricerca verso questa molecola ed i suoi possibili effetti nefasti, i quali, pur essendo limitati ad un esiguo numero di persone, vanno letteralmente a
distruggere una delle cose più importanti di un uomo. Il tutto per un'esigenza estetica.
In secondo luogo servirà a sensibilizzare i dermatologi ed i tricologi, spingendoli a spiegare minuziosamente a quali rischi potrebbero andare incontro i loro pazienti, assumendo tale farmaco.
Questo punto è però molto controverso, infatti non sempre i medici si rifanno al giuramento di Ippocrate.
Ma lasciamo ad altri queste considerazioni

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